Uno sguardo affrettato,
una visione d’insieme
e sei subito pronto a giungere alle conclusioni.
Questo è l’approccio che ti è stato insegnato,
questo è l’approccio che ti sei abituato ad avere
nell’affrontare la vita,
con un verdetto già pronto in men che non si dica.
Poi ti capita di vivere
e nel vivere scopri l’imperfezione,
la tua imperfezione,
quella imperfezione che non ti appartiene,
ma rispetto alla quale non hai strumenti per ribellarti.
Ti è stato insegnato che per avere un buon giudizio dagli altri
devi rispettare determinati criteri di comportamento
e tu, da bravo figliolo come ti hanno sempre descritto,
ti ci sei adattato,
fino a ieri,
fino a quando ti sei scoperto un uomo
con le tue fragilità e le tue debolezze.
Non avresti mai pensato,
eppure,
eccoti lì a fare tutto ciò per cui hai condannato altri.
E se lo venissero a sapere gli altri?
Cosa potrebbero pensare di te?
Quale sarebbe il loro giudizio?
Allora, che fare?
Vorresti smettere,
vorresti cambiare strada,
ma cambiare significa non sentire più quelle sensazioni
che mai avresti pensato di poter provare.
Allontanarti dalla tua strada significa mettere a tacere il tuo cuore,
quel cuore che mai ha battuto come ora.
Ma dove sta scritto che tu debba sempre mettere gli altri davanti a te?
Chi lo dice che tu debba vivere secondo criteri stabiliti da persone che non sanno nulla di ciò che accade dentro di te?
Come puoi pensare che solo nella misura in cui ti adegui a ciò che riceve l’approvazione generale,
troverai la felicità?
Dove puoi trovare invece la tua felicità?
Se vuoi, sono qui per accompagnarti in questo viaggio alla scoperta della forza che è in te.
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